Passione e carriera di Roberto Mettifogo

In questa intervista il fotografo e videomaker Roberto Mettifogo ci racconta della nascita della sua passione e di come è diventata una carriera di successo.

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Come è nata la tua passione per la fotografia?

È stato come una meteorite in caduta libera verso la terra e non è una metafora: circa vent'anni fa infatti ho intrapreso una carriera sportiva di paracadutismo acrobatico ed immediatamente ho capito che era quello il mio soggetto preferito, il volo umano, il cielo, l'azione. Ero già pratico di

fotografia

in quanto provengo da una famiglia di fotografi e ci sono praticamente nato dentro, ma mi mancava una storia da raccontare, qualcosa di emozionante da mostrare e fu così che cominciai a montarmi macchine fotografiche e flash sopra ad un casco apposito e diventai un fotografo e video operatore in caduta libera, immortalando immagini stupende dei miei amici acrobati in Italia e in giro per il mondo. Man mano che padroneggiavo le varie tecniche fotografiche mi sono inserito pian piano nell'ambiente lavorativo, come stampatore nel laboratorio di famiglia, come fotografo di architettura per il settore turistico, come ritrattista e come fotografo di danza classica. In seguito la mia passione per il cinema mi ha avvicinato sempre di più al mondo del

video

, ho cominciato quindi a riprendere, inizialmente matrimoni, hotels, varie pubblicità, a studiare cinematografia e a realizzare vari cortometraggi sia lavorativi che personali. Un paio di anni fa ho lavorato come direttore della fotografia al mio primo film per il cinema ed ora ne sto scrivendo uno interamente mio, un film che parlerà di come i ragazzini grazie alla loro assenza di schemi mentali riescano a vedere la magia dove gli adulti non vedono più nulla, e questo li porterà a scoprire una segreta botola in un bosco.

Quali sono i soggetti che preferisci immortalare?

Non ho una particolare preferenza, però a causa soprattutto della mia formazione mi piace il linguaggio cinematografico, quel modo che il cinema ha di creare "magia" partendo da un semplice sguardo o da un semplice gesto, dal susseguirsi di immagini che creano una situazione, qualsiasi sia il mio soggetto cerco di rappresentarlo in quel modo.

Vari generi o nicchia?

Come dicevo prima, non credo sia questione di genere, ma di stile, puoi fare di tutto e allo stesso tempo farlo con la tua personalità. Lavorare in diversi generi aiuta la mente a rimanere elastica, sviluppa molto la tecnica, insegna a cavarsela comunque e sempre, si diventa più sgamati nelle varie situazioni difficili, negli imprevisti, in quelle situazioni dove l'amatore si blocca e il pro porta a casa il lavoro. Probabilmente dipende dagli intenti, se a te interessa lavorare credo sia utilissimo saper fare di tutto.

Quali sono i fattori distintivi di un buon fotografo?

Essere al passo con i tempi, sia a livello tecnico che a livello espressivo. Saper ascoltare le necessità del cliente e saperle soddisfare sempre. Non mettere il cliente in difficoltà addentrandosi in ambiti dove non si può garantire professionalità e puntualità. Personalizzare la propria offerta per distinguersi dal mucchio.

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Ringraziamo Roberto per l'intervista concessa a ProntoPro e vi invitiamo a visitare il suo sito www.robertomettifogo.com

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