Le arti marziali più praticate in Italia

Le arti marziali sono sempre più praticate in Italia. Ma quali sono quelle più conosciute? Che cosa ne sappiamo? Rappresentano un modo di fare sport come gli altri o sono qualcosa di più?

Le arti marziali in realtà rappresentano un sistema di pratiche tradizionali e di allenamento al combattimento che racchiudono tecniche fondate su principi fisici e filosofici. In molte di queste l'apprendimento va però molto al di là della mera tecnica di combattimento atta a sconfiggere un aggressore, ma puntano ad un accrescimento oltre che fisico anche spirituale e mentale.

Arti marziali: quali sono le più famose e praticate?

Si suddividono in vari stili e le più famose sono originarie del continente asiatico dal quale si sono poi diffuse in tutto il mondo. Le più famose sono: Il Judo, il Jujutsu e il Karate.

Il judo è un’ arte marziale giapponese che, sulla base di un codice morale instaurato, esalta otto qualità essenziali che il judoista (o judoka) deve sforzarsi di avvicinare durante il suo apprendistato: l'educazione, il coraggio, la sincerità, l'onore, la modestia, il rispetto, il controllo di sé e l'amicizia. Lo scopo delle tecniche utilizzate nel judo è quello di sbilanciare l'avversario per farlo cadere al suolo.

Il Jujutsu, conosciuto anche come Jujitsu, è un'arte marziale giapponese il cui nome significa letteralmente ju: flessibile, cedevole, morbido e jutsu: arte, tecnica, pratica. Il principio, quindi, sta nell'applicare una determinata tecnica proprio nell'ultimo istante dell'attacco subito, con morbidezza e cedevolezza, in modo che l'avversario non si accorga di una difesa e trovi, davanti a sé, il vuoto.

Il Karate invece si fonda su tecniche sviluppate senza l’uso di armi, in particolare da colpi di pugno e calcio e da tecniche di bloccaggio. Nel karate viene dato molto valore alla condizione fisica del praticante, in particolare allo sviluppo dell'agilità, della forza e della resistenza aerobica. Il rafforzamento degli arti, che tra gli altri ha come obiettivo la prova della rottura, resa nota dai film e dalla televisione colpendo assi o mattoni nel tentativo di romperli, è diventata un'attività meno popolare, ma ancora praticata da diverse persone.