Abbiamo intervistato oggi il batterista Matteo Negri, che ci ha raccontato del suo percorso professionale e dei fattori essenziali per imparare a suonare la batteria.
Ci racconti di te e del tuo percorso da batterista?
Ho iniziato nel 2006. Ho studiato con Roberto Lisignoli, Sergio Pescara e Alex Battini de Barreiro. Tutti e tre mi hanno trasmesso qualcosa di loro e cercato di tirare fuori il mio meglio, in modo da creare un sound personale! Una cosa su cui ho sempre puntato molto è ilgroove, ovvero "l'anima" dello strumento; per fare un esempio semplice: se mentre sto suonando, ti viene spontaneo battere le mani a tempo, significa che sto facendo un buon lavoro e che il ritmo, gira! La versatilità: suonare tanti generi musicali, ti apre varie possibilità per poter fare questo mestiere. Ma è sempre giusto avere anche un gusto personale per essere caratteristici e avere soddisfazioni personali. Ho lavorato in varie situazioni, dal rock, al funk, al reggae... al momento ho un contratto con l'orchestra di Francesca Salmieri, sta andando molto bene e speriamo prosegua tutto così!
Quali sono le maggiori difficoltà che si incontrano nell'imparare a suonare la batteria?
Credo che per poter imparare a suonare uno strumento, sia necessaria la passione; questa ti aiuta ad essere curioso e a non fermarti mai, perchè non si finisce mai di imparare! Le maggiori difficoltà di questo strumento, stanno nella coordinazione; bisogna lavorare molto per arrivare ad avere una buona indipendenza con i nostri 4 arti ed essere fluidi durante l'esecuzione.
Ora sei anche un insegnante. Quale pensi sia il miglior approccio verso un allievo che vuole imparare a suonare questo strumento?
Sembra un paradosso, ma insegnando, ho imparato molto! Il rapporto diretto con l'allievo è una cosa che adoro. Vivo nuovamente le sensazioni che provavo le prime volte che mi sedevo dietro alla batteria. Il mio approccio, prima che da insegnante, è da amico. L'allievo deve essere a suo agio, solo così potrà dare il meglio!
Cerco sempre di inquadrare il tipo di persona che ho davanti, scoprendo i suoi punti di forza e le sue debolezze. E' molto importante, non "correre": facendo le cose di fretta, si rischia di tralasciare punti fondamentali e portandosi così dietro, delle lacune.
Ci sono dei batteristi che ti hanno particolarmente influenzato? Quali e perchè?
Potrei riempire una pagina su questa domanda...Ormai ci sono tantissimi batteristi pazzeschi, difficile sceglierne alcuni. Ne cito alcuni tra i miei preferiti: Jeff Porcaro, Steve Jordan, Steve Gadd, Steve Ferrone, John Robinson, Sonny Emory, Jojo Mayer ecc...Il tipo di batterista che mi affascina di più é appunto colui che svolge il compito del batterista! Molti pensano che più vai veloce con mani e piedi e più sei bravo; é un buon pensiero...per prendere la direzione sbagliata :) Spesso e volentieri si scorda qual è il nostro compito: accompagnare, avere timing, avere suono e soprattutto, suonare al servizio della musica e non per noi stessi! Certo, avere progetti in cui ci si può mettere in gioco con le proprie idee e poter sperimentare cose nuove è utilissimo, ma mestiere e sperimentazione sono due cose diverse!
Ringraziamo Matteo per l'intervista! Per maggiori informazioni visitate la sua pagina cliccando qui