Cos'è (e come si realizza) la terra stabilizzata?
In questo articolo vedremo cos'è la terra stabilizzata e come realizzarla grazie a ECOSTABILIZER.
1. Cos'è una terra stabilizzata?
La strada in terra stabilizzata realizzata con catalizzatore stabilizzante ECOSTABILIZER è una superficie continua dall'aspetto estetico, altamente drenante e priva di qualsiasi forma di vegetazione.
2. Cos'è ECOSTABILIZER?
ECOSTABILIZER è un catalizzatore bioedile a base di Sali inorganici complessi , che ha particolari funzioni detergenti , sanificanti e neutralizzanti ;Utilizzare ecostabilizer è molto importante per le seguenti ragioni:
rispetta l'ambiente e chi lo vive
è un prodotto di qualità ed in linea con gli standard qualitativi europei di eco-sostenibilità ambientale
è in linea con gli standards internazionali della architettura e della bio edilizia che sono le discipline che attuano e sponsorizzano già in fase progettuale un atteggiamento ecologicamente corretto nei confronti dell’ecosistema ambientale
da la possibilità di realizzare una strada ecologica in terra stabilizzata a costi contenuti .
si possono realizzare superfici dall'aspetto estetico totalmente naturale .
il progettista ha la possibilità di realizzare superfici continue di vario spessore e tipo di traffico ad impatto ambientale pari a zero anche in siti sottoposti a tutela ambientale .
questo prodotto inibisce qualsiasi forma organica (anche la vegetazione ) presente nel terreno compresa l’argilla ed il limo e le disperde in modo omogeneo, favorendo l’aggregazione tra i minerali e l’azione del legante utilizzato ( calce o cemento) .
usato in giusta dose e con i giusti metodi applicativi garantisce planarità costante e drenaggio continuo alla superficie evitando pozzanghere e il cosiddetto “effetto ruscellamento” ( una delle cause della sconnessione superficiale ) garantendo comunque un eccellete aspetto estetico.
3. ECOSTABILIZER: come si usa?
ECOSTABILIZER si presenta in confezioni di 25 Kg e va impiegato in dosi di 1 Kg disciolto in 20 litri di acqua ogni mc di conglomerato utilizzando 50/100 litri d’acqua a secondo le reali condizioni di umidità del terreno. L’impasto deve essere più omogeneo possibile in modo da far disperdere più uniformemente possibile il catalizzatore ECOSTABILIZER per ottenere un risultato ottimale .Bisogna analizzare sempre l’umidità del terreno e quindi aggiungere o sottrarre acqua all’impasto a secondo la percentuale presente nel conglomerato stesso .
4. La miscelazione di ECOSTABILIZER
Mai immettere l’acqua come primo ingrediente della ricetta come avviene normalmente per i conglomerati cementizi, in quanto non si otterrebbe una miscelazione omogenea .Se la miscelazione avviene con betoniere auto caricanti è indispensabile procedere con una” miscelazione graduale” : ½ mc di conglomerato , 75 Kg di legante (calce o cemento) , acqua 20/30 litri ( la quantità d’acqua dipende sempre da quella presente nel conglomerato stesso) , ½ Kg di ECOSTABILIZER disciolto in almeno 10 litri di acqua , Se la betoniera auto caricante non dovesse contenere ½ mc bisogna sempre procedere con miscelazione graduale e dividersi le dosi. Se la miscelazione avviene in autobetoniere si procede con una “miscelazione normale”
5. La stesura del conglomerato
Prima di procedere con la stesura del conglomerato è importante accertarsi della buona omogeneità dell’impasto e che il supporto sia ben costipato e realizzato con il criterio della “ perfetta regola d’arte” , è importante bagnare il sottofondo per evitare che il sottofondo stesso sottragga umidità al conglomerato .La stesura dell’impasto ottenuto deve potrà avvenire sia manualmente che meccanicamente ( mediante l’utilizzo di macchine vibrofinitrici) seguendo il disegno progettuale e lo spessore indicato dalla D.L., ma in ogni caso deve essere fatta con il criterio della regola d’arte evitando irregolarità , alveoli , ecc. ( preparare sempre un quantitativo minimo di materiale più fine per intasare eventuali alveoli e irregolarità ed utilizzarlo volta in volta) .
6. La rullatura del conglomerato
Appena dopo la stesura , il conglomerato va rullato prima che il legante faccia presa e prima che la parte superficiale inizi ad essiccarsi , va rullato in modo uniforme evitando nel modo più assoluto cambi di direzione sul pavimento stesso , quindi procedere solo in due direzioni ( avanti e indietro) per almeno 4 volte .
7. Umidificazione del conglomerato
Una volta effettuata la rullatura del conglomerato potrà essere umidificato (soprattutto nei periodi caldi o di ventilazione costante ) ma sempre con moderazione per evitare che il conglomerato troppo umido si attacchi al rullo compromettendo la perfetta planarità della superficie stessa. solo nel caso di previsione di piogge successive è indispensabile coprire con teli in polietilene o teli impermeabili . dopo la rullatura Il pavimento dovrà riposare per almeno 72 ore .
8. Riprese di getto
Per un buon risultato estetico diuna strada in terra stabilizzata con ECOSTABILIZER è indispensabile tagliare di netto il materiale alla fine dell’ultimo tratto della giornata per accostarsi perfettamente col conglomerato giorno successivo .La pavimentazione in terra stabilizzata tipo ECOSTABILIZER deve essere trattata e considerata come una comune strada in terra naturale costipata .La pavimentazione in terra stabilizzata tipo COME SI USA ECOSTABILIZER
9. Spessore della strada in terra stabilizzata:
10 CM PEDONALE
15 CM MEDIO TRAFFICO VEICOLARE AUTO E MOTO
20 CM TRAFFICO VEICOLARE PESANTE SUPERIORE AI 35 Q.LI
Del sistema ECOSTABILIZER esistono più versioni , la più performante è ECOSTABILIZER PLUS COMPLETE , Questo sistema prevede oltre che all'utilizzo del catalizzatore bioedile ECOSTABILIZER prevede un consolidante superficiale chiamato ECOSTABILIZER PLUS CONSOLIDANTE oltre all'aggiunta di AGAFIBER ( Fibre di origine vegetale ricavate dalle foglie di Agave sisalana) per aumentare la flessibilità e le prestazioni alle sollecitazioni del terreno e ai carichi .
10. Campi di impiego di ECOSTABILIZER
La terra stabilizzata ECOSTABILIZER è ideale per la realizzazione di : Piste ciclabili, strade per scavi archeologici, stradelli, percorsi in spiaggia, strade rurali ,strade interpoderali, percorsi in zone demaniali, percorsi jogging, grotte rupestri, parcheggi, parchi naturali, parchi tematici, strade soggette a vincolo ambientale, strade bianche, strade in non asfalto, campi da golf, minigolf, impianti sportivi, cantine vinicole, bordi piscine dall’aspetto naturale, siti archeologici, siti di fascino storico, villaggi, agriturismi, fattorie didattiche, strade bianche ecologiche, pavimentazione ecologica, camping, cimiteri, giardini pubblici e privati, cimiteri, villaggi, camping, parchi naturali, aree riservate naturalistiche.
Si ringrazia PAN NETO INTERNATIONAL SRL per aver scritto questo articolo.