Abbiamo intervistato per voi il fotografo Roberto Silvestro che ci ha raccontato della sua passione per la fotografia.
Presentati e raccontaci della tua attività. Come ti sei avvicinato al mondo della fotografia?
Ciao, innanzi tutto grazie per avermi concesso questa intervista. Mi chiamo Roberto Silvestro e sono un fotografo professionista. Opero nell'ambito della fotografia di eventi e cerimonie, ma anche nell'ambito della fotografia pubblicitaria ed elaborazione avanzata di immagini per la pubblicità. Tutto è nato sei anni fa circa, quando, lavorando come grafico pubblicitario, mi sono trovato a dover realizzare da solo alcune immagini di cui avevo bisogno e dall'esigenza di dover produrre immagini di alta qualità. Così mi avvicinai al mondo della fotografia. Man mano, scoprendo le tecniche della fotografia professionale, mi sono appassionato di questo mondo ed ho intrapreso un percorso di formazione che mi ha fatto crescere in maniera sempre più completa, fino a quando ho deciso di dirottare la mia attività primaria nelle fotografia. Inizialmente solo in ambito pubblicitario per poi avvicinarmi anche alle cerimonie ed eventi come matrimoni, battesimi, diciottesimi ecc.
Ormai la fotografia ha pervaso molti aspetti della nostra vita e scattare foto diventa sempre più facile. Quali sono le qualità che distinguono un professionista da un amatore? Quali caratteristiche sono le più importanti per diventare un bravo fotografo professionista?
Effettivamente con l'avvento delle nuove tecnologie la fotografia è ormai alla portata di tutti. Basta pensare per esempio agli smartphone di ultima generazione o a fotocamere digitali dai prezzi sempre più accessibili e sempre più complete di funzioni automatiche. Chiunque, oggi, può fare buone foto, stamparle facilmente da un pc o visualizzarle su un monitor. Questo ha sicuramente intaccato in parte il mercato, facendo venire fuori una serie di fotografi improvvisati che offrono servizi a prezzi veramente stracciati (avvolte addirittura gratuiti, con la speranza di averne un ritorno pubblicitario). Tuttavia, la differenza tra un professionista e un amatore non sta nella possibilità di accesso ad attrezzature più o meno professionale, ma nella tecnica, nella capacità di adattamento alle varie situazioni ecc.. Sebbene in molti oggi possono essere in grado di fare buone foto, il professionista si distingue nelle situazioni critiche, quando la luce disponibile non è sempre favorevole, quando si è pressati da una tempistica molto ridotta e non ci si può fare sfuggire l'attimo, ma anche in quanto a creatività ecc. Altra cosa di cui spesso non si parla, anche perchè erroneamente si pensa non esista più è la fase di sviluppo delle foto prodotte, quella che oggi si chiama post-produzione. Non tutti sono capaci di farla nella maniera ottimale, mantenendo una qualità elevata delle fotografie. In definitiva credo che ci sia sempre un divario tra professionisti ed amatori, dato dall'esperienza che si fa sul campo, che si matura quando ci si viene a trovare in determinate situazioni e condizioni.
Raccontaci alcuni degli stili di fotografia che più ti appasionano. In che cosa si differenziano l'uno dall'altro? qual'è il tuo preferito e per quale motivo?
Beh al momento devo dire che non c'è uno stile che mi appassiona più di un'altro, io amo la fotografia, amo raccontare storie e questo ho imparato a farlo in diversi modi. Provenendo dalla fotografia pubblicitaria amo particolarmente raccontare in maniera concettuale, ma la mia esperienza mi ha portato, dopo aver collaborato con alcune testate giornalistiche locali, ad amare il reportage, molto più realistico e documentario. Non saprei dire quale amo di più, ognuno ha degli aspetti che amo. Nella fotografia concettuale spesso si ha la possibilità di avere il controllo totale della scena, luci, composizione, atmosfera, colore e non c'è limite alla creatività, mentre nel reportage il compito è quello di riprendere i fatti, catturare il momento, le espressioni, attimi di vita reale. Due Stili completamente opposti tra i quali non saprei scegliere. Ho imparato, però, a trarre il meglio da tutti e due per applicarlo nelle diverse situazioni in cui mi vengo a trovare.
Fotografia: è Arte?
Secondo il mio modo di vedere le cose si, in parte. Mi spiego meglio: definire la fotografia solo arte è alquanto riduttivo. La fotografia è un connubio tra arte, scienza e tecnica. Alcune foto per esempio documentano semplicemente la realtà, ne sono la riproduzione e personalmente, nonostante possano essere molto belle, io non vedo molta arte in una riproduzione. Altre, nonostante riprendano la realtà, hanno al loro interno un'interpretazione personale delle cose che possibilmente aggiungono un contenuto artistico alla foto dato dall'utilizzo creativo delle apparecchiature tecnologiche. Altre foto invece possono essere considerate prettamente artistiche, in quanto il loro contenuto è prettamente studiato per rappresentare quello che era già stato progettato nella mente di chi l'ha realizzata. Avvolte il confine è molto sottile ma esiste ed è innegabile. Naturalmente è un'idea personale.
Ringraziamo Roberto per l'intervista concessa a ProntoPro.