La musica è arte
Oggi abbiamo intervistato Agostino Celti, che ci ha raccontato il suo rapporto con la musica.
Raccontaci la tua storia e il tuo rapporto con la musica.
Beh, per raccontare la mia storia, ci vorrebbe forse un libro, ma non essendo così famoso, cerco di sintetizzare. Ho cominciato a 9 anni, contrariamente alla mia volontà, a studiare pianoforte al Conservatorio di Milano, mia città natale. Dopo pochi anni ho smesso ed ho continuato il rapporto con lo strumento a mio modo, cominciando a gustare il piacere di suonare. Crescendo ho cominciato anche a cantare sopra le note e quasi maggiorenne a scrivere le prime canzoni. Da lì poi è cominciata la mia vita da musicista con serate di piano-bar evadi concorsi canori. Per la musica, 28enne, ho persino lasciato il posto in Comune dove ero impiegato come geometra. Non ho mai amato stare dentro certi schemi.
Ho avuto qualche anno di black-out in cui sono stato lontano dalla musica per una scelta di vita che naturalmente si è rivelata sbagliata. Ho ripreso praticamente intorno ai 40anni con più vigore e maturità di prima arrivando a Mina, per la quale ho scritto una canzone circa dieci anni fa. Ho iniziato anche ad insegnare canto moderno e questa attività, come lo scrivere e l'arrangiare i miei brani (ed ora, grazie al mio Home Studio, anche per altri), la perseguo con estrema passione, perché, amo fare questo e penso ormai di poter dire, dopo anni e anni di eventi occorsomi, che la mia strada sia proprio questa, nonostante sia stata una strada difficile e piena di difficoltà. In questo periodo ho una particolare creatività che mi sta portando a realizzare diversi brani sia per me che per altri interpreti.
Quali sono i trend musicali al memento e secondo te perchè sono quelli?
Se parliamo di prodotti commerciali, purtroppo, come in tutti i campi, siamo arrivati ad una quasi totale omologazione della canzone, mi riferisco ovviamente alla musica di casa, ma non solo. Tanto per fare un esempio: prendiamo una voce notevole come quella di Giorgia: ad ascoltare qualche suo brano attuale, fatico a riconoscerla perché (senza fare nomi) somiglia a diverse voci che girano di questi tempi. Oggi non si vende più l'interprete o l'autore, ma il prodotto.
Per questo esistono centinaia di artisti e ben pochi possiedono carisma, qualità e vita lunga. Tanto per capirci: La visibilità non è indice di qualità. Il perché siano quelli, io, come molta altra gente, me lo chiedo quotidianamente. Ma vi siete mai chiesti come mai le reti principali si scopiazzano a vicenda? O propongano quello che va di moda all'estero?Con la musica è la stessa cosa. Ci si ricorda del nostro paese solo per la moda o per i prodotti alimentari DOC! Per la Ferrari e qualcos'altro, ma non dimentichiamoci da dove arriva la musica che si suona e canta ancora in ogni angolo del mondo (e non mi riferisco all"Italiano" di Cutugno).
Come nasce una poesia?
Risposta semplice: nasce dalle emozioni, reazioni positive o negative che ci circondano. Risposta meno scontata: nasce da quello che hai dentro e magari non riesci ad esprimere vivendo. Magari una nuvola o un paesaggio ti danno lo spunto. Da ragazzino pensavo di essere più portato per le materie tecniche perché ero bravo con i numeri e nei disegni grafici. Poi, adolescente, ho scoperto che nello scrivere liberavo tutto ciò che avevo dentro me stesso.