Il mondo dell’audiovisivo

Il mondo dell’audiovisivo

La produzione di contenuti audiovisivi è un settore in continua espansione, presente su una grande varietà di media e piattaforme ed in grado di coinvolgere un ampio ventaglio di professionisti. Grazie all’intervista pubblicata in questo articolo, oggi scopriremo più da vicino il ruolo del produttore, del videomaker e dell’aiuto regista. 

2. Qual è il ruolo del produttore? Quali differenze ci sono tra un TV producer ed un film producer?

Il produttore televisivo, detto anche in inglese TV producer, si occupa del delicato compito di coordinare le attività della società di produzione con quelle dei suoi professionisti al fine di ottenere la realizzazione di un determinato prodotto televisivo. Molto spesso le difficoltà che il produttore televisivo e quello cinematografico devono affrontare sono simili. Anche il produttore cinematografico si prende cura dei mille bisogni di una produzione: il cast, gli autori, il regista, le location e l’attrezzatura tecnica, preoccupandosi di tutti questi aspetti sia sul piano logistico, sia su quello finanziario. Oggi però i film non si girano più con la pellicola ma con telecamere ad altissima risoluzione HD e HD4. Ovviamente se si lavora per il cinema il budget ed i rapporti con il cast cambiano notevolmente. Inoltre, i costi sono tutti moltiplicati per 100. Ad ogni modo, una cosa è certa: un Professionista proveniente dal mondo del cinema difficilmente potrebbe produrre un programma televisivo e viceversa. 

3. Negli ultimi anni si sente nominare sempre più spesso la parola videomaker. Come si diventa videomaker?

Il videomaker è la versione attuale del cosiddetto “filmmaker” ed è chiamato così perché oggi non si lavora più su pellicola (il “film”), ma interamente in digitale. Il videomaker è un operatore dotato di ottime conoscenze tecniche, in grado di stabilire un dialogo costruttivo con il cliente e capace di realizzare il prodotto multimediale richiesto. Molti iniziano a lavorare autonomamente, comprando una telecamera e l’attrezzatura minima necessaria. Tuttavia, è impossibile acquisire da soli tutte le competenze che permettono davvero di crescere professionalmente. Sul mercato non ci sono corsi di videomaking completi e la maggior parte sono interamente teorici. Per questo motivo noi abbiamo progettato un corso completo di videomaking, curato da professionisti del settore.

4. Qual è la differenza tra un videomaker ed un videoreporter?

Si tratta di una differenza sostanziale. Il videomaker ha un approccio principalmente votato all’autoimprenditorialità e cerca di ottenere commissioni da clienti esterni, lavorando su progetto. Il lavoro del video reporter, invece, ha un’impronta prettamente giornalistica, è portato a catturare eventi di cronaca e talvolta supporta un giornalista nel corso delle sue inchieste. In parole povere un video maker, specialmente se agli inizi, potrebbe essere anche disposto a filmare un matrimonio, mentre il videoreporter non lo farebbe mai. Nella maggior parte dei casi il videomaker guadagna di più del videoreporter.

5. Un altro ruolo molto importante nell’ambito del mondo dell’audiovisivo è quello dell’aiuto regista. Si può diventare un buon aiuto regista semplicemente affiancando i migliori registi o sono necessari corsi di studio? Perché?

Studiare soltanto non ti restituisce nulla, se non hai la possibilità di affiancare un vero regista. Si parte di solito da un buon rapporto personale: se sei bravo e tutte le mattine porti il caffè al regista, un giorno può chiederti di sederti al suo posto e proporti di girare una piccola scena. Nel frattempo, il regista va via e fa una telefonata. Si inizia così nel 90% dei casi, poiché il regista ha sempre la facoltà di mettere al suo posto un aiuto regista e in tal caso si tratta di una decisione insindacabile. Se qualcosa va storto, la responsabilità ricade tutta sul regista. In generale, si può dire che quasi tutti i registi televisivi dispongono di un background di mixer video. Per quanto riguarda il cinema, invece, frequentare il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma ti dà grandi chance, se affiancato ad un cognome blasonato. Credo fermamente, comunque, che un buon creativo debba avere una solida formazione tecnica. Solo un buon tecnico può diventare un buon creativo. Molti anni fa, quando volevo fare il regista, nessuno era disposto ad assumermi. Così ho iniziato a lavorare come produttore e mi sono autoassunto! Sfortunatamente non c’è nessuna scuola che ti sostiene in questo processo. In buona sostanza, qualcuno deve avere fiducia in te ed aprirti le porte. Come si può constatare dal nostro sito, tutti colori che hanno raggiunto il successo professionale hanno iniziato con me, mi hanno seguito per un certo periodo e poi hanno colto grandi occasioni altrove, crescendo e migliorandosi costantemente.

Questa intervista ci dimostra chiaramente come il percorso professionale di produttore, videomaker ed aiuto regista sia tortuoso ed imprevedibile. Il nostro successo dipenderà principalmente dalle conoscenze tecniche di cui disponiamo, dalla nostra attitudine al lavoro e dal bagaglio di esperienze sul campo. Le scuole possono solo fornire nozioni teoriche e raramente aiutano gli studenti a collocarsi sul mercato. Per questo motivo, essere imprenditori di se stessi e non lasciarsi sfuggire le migliori occasioni di apprendimento sul campo è fondamentale per avviare una buona carriera nel settore dell’audiovisivo. Questa intervista è stata realizzata grazie al contributo di www.asapolaris.it, gruppo che offre CORSI GRATUITI di: Autore, Truccatore, Costumista, Segretaria di edizione e produzione.

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