Architettura sostenibile: perchè non se ne parla più?

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Abbiamo intervitato l'Architetto Michela Pasquarelli che ci ha parlato della propria carriera accademica e professionale, introducendoci all'Architettura Sostenibile. 

Chi è Michela Pasquarelli? Dove opera e quali valori porta avanti nella sua professione?

Michela Pasquarelli nasce, cresce e si forma come architetto all’Università di Roma La Sapienza nella Facoltà di Architettura a Valle Giulia al suo rientro da un semestre di studi a Londra rimane al fianco del prof arch G.Moneta, Progettazione Architettonica, suo relatore di tesi e dominus per oltre dieci anni. L’Università rimane per lei sempre luogo principe di Ricerca e aggiornamento che ciclicamente torna a caratterizzare l’evoluzione della sua professione. Durante il corso di studi universitari, frequenta un semestre alla University of Westminster di Londra, dove acquisisce le competenze proprie del metodo costruttivo sperimentale tipico anglosassone e sperimenta per la prima volta i Laboratori di Costruzione del Legno assenti nelle Università italiane ed utilissimi alla realizzazione in miniatura delle idee progettuali tramite modelli in scala ridotta. Terminato il semestre il rientro in Italia è folgorante e parallelamente al normale svolgimento del corso di studi, decide di approfondire autonomamente gli studi sulla Sostenibilità ambientale nell’Architettura, contattando e seguendo Aziende selezionate ed Associazioni operanti nel settore. Negli anni seguenti le due esperienze formatve italiana e inglese cercano una loro felice integrazione nello svolgimento delle prime esperienze professionali e la Ricerca in ambito accademico affianca costantemente prima la pratica poi il lavoro professionale. Iniziano le collaborazioni con gli studi ed imprese di costruzione. Gli stimoli dell’arch David Green rimasti vivi portano la sua indole sicuramente più costruttiva sperimentale a trovare terreno fertile negli incarichi di Ristrutturazioni di Interni. L’attività principale diventa quindi il Design di Interni, senza mai lasciare la collaborazione con l’Università dove ottiene il riconoscimento accademico di “Esperto e Cultore della Materia in Architettura di Interni”. Gli stimoli della Prof.ssa arch. Helen Walker, sulla Sostenibilità ambientale dell’Architettura la portano ad approfondire lo studio delle tematiche ambientali che vanno dall’LCA a tutta l’impiantistica da fonti energetiche Rinnovabili all’uso dei Materiali naturali e di Recupero nell’architettura fino alla Sostenibilità dei Processi produttivi. Nel 2002 fonda quindi la società Miras srl con l’arch Gaia Grossi e l’arch Maurizio Crocco sui temi della Sostenibilità ambientale, con il Progetto “ Formazione per le piccole e medie imprese sui temi della Bioedilizia”. Crea una rete di relazioni con Aziende selezionate ed Associazioni locali di categoria, ANAB ed INBAR collaborando alla organizzazione di Eventi divulgativi oltre che commerciali sulla diffusione della Cultura Ecologica del Costruire. La comunicazione in Italia tramite gli Eventi e le Fiere risulta potente ma in parte disastrosa, si portano in mostra contemporaneamente lampade di sale e materassi ecologici con pannelli fotovoltaici e sistemi di riscaldamento raffrescamento radiante a bassa temperatura senza differenziare Scienza e Tecnica delle Costruzioni di interesse puramente tecnico da Approfondimenti sul Benessere Interno delle abitazioni. Si è urlato per anni indistintamente di Costruire Sano e Bioedilizia, materiali naturali e di recupero accanto a Risparmio Energetico, fonti energetiche rinnovabili, Inquinamento Elettromagnetico domestico (elettrodomestici ed Impianti elettrici) ed all’ Inquinamento ambientale (Antenne e Ripetitori delle Telecomunicazioni). L’architetto Michela Pasquarelli viene incaricata quindi dalla Società Fiere e Comunicazioni di Milano (titolare della nota Fiera SANA di Bologna e New York) nel 2004, di gestire l’evento AEDILSANA 2004, primo Evento Tecnico unicamente dedicato all’ Edilizia Sostenibile, dove promuove un dibattito importante tra Aziende, Associazioni, Università ed Ordini professionali sulle tematiche della Sostenibilità ambientale del Costruire, chiedendo politiche incentivanti per i nuovi attori del Costruire di qualità. Oggi ormai non si parla più di Architettura sostenibile.

Perchè non si parla più di Architettura Sostenibile?

Non se ne parla più perchè ormai è oblligatorio costruire così e le norme e i regolamenti per le quali ci eravamo combattuti ora esistono sia per le Nuove Costruzioni che per le Ristrutturazioni, peccato che visto la crisi le risorse sono ridotte non si costruisce più, si ristruttura si ricostruisce e si risana l’esistente, ma infondo così è giusto che sia visto il patrimonio immobiliare esistente in italia.Molti erano gli operatori del settore già pronti in quegli anni così come l’Ordine professionale degli Architetti di Roma e l’Università di Architettura di Roma a Valle giulia, docenti ed esperti con progetti non solo pronti ma anche chiari.Forse potevamo essere timonieri per una volta e magari la situazione italiana oggi sarebbe stata diversa da quella che è oggi come la considerazione dei paesi stranieri nei nostri confronti. Attualmente la formazione delle Nuove leve sembra essere il pensiero in corso dell’architetto che oggi lavora su un Progetto personale di Laboratorio di Costruzione, con l’obiettivo di intervenire passo dopo passo sul miglioramento della qualità urbana.

Esegui progetti basandoti sull’elemento personale del committente, potresti parlarcene?

Lo studio dell’ elemento personale è altro interesse puramente personale dell’architetto che raramente condivide con i propri clienti se non da loro espressamente richiesto. Solo nel caso in cui il cliente lo richieda in maniera esplicita si dettaglia il metodo si spiega sinteticamente l’origine del metodo e, prendendo i dati di nascita della persona si calcola l’elemento personale, lo si porta a relazionarsi con materiali ed orientamenti cardinali specifici tramite piccoli esperimenti e si valuta insieme se applicare il metodo nella progettazione e realizzazione deli ambienti interni oppure no. Nello specifico si tratta di un approfondimento delle teorie orientali del Vastu indiano e del Fengh Shui cinese, sviluppatosi poi nel Ka-so giapponese. L’approccio è sicuramente di profondo rispetto verso l’atto del costruire come azione invasiva dell’uomo sul territorio che quindi va ascoltato e rispettato nella sua integrità. Rispetto del luogo e scelta del sito, quindi controllo del progetto e della relazione fra la nuova costruzione ed il suo luogo e poi fra questa ed il suo abitante, così come relazione tra gli elementi vicendevolmente, dell’uomo con il pianeta oltre che del pianeta con la nuova costruzione, nello specifico degli interni poi direttamente dell’uomo con la costruzione. L’analisi ovviamente mira ad una armonia delle varie combinazioni possibili e nel caso di interventi sull’esistente avremo da intervenire con amplificazioni di elementi positivi trovati corretti rispetto all’ elemento personale dell’ abitante ed altri elementi da corregere per favorire le naturali inclinazioni energetiche del nuovo abitante. Si analizzerà quindi l’uomo ed il suo rapporto con orientamento, colori, materiali, odori ed il suo posto nel mondo, sistemi di vita, ricchezza, famiglia e salute, fama e rango sociale, matrimonio, conoscenza, rapporti sociali, gioco e figli e così via. Ad ogni persona con i suoi dati di nascita corrisponde un numero annuale personale che lo caratterizza, questo viene poi influenzato dalle circostanze di vita che lo hanno modificato e quindi non sempre si trova analogia tra ciò che porta il Metodo da quello che poi sente la persona effettivamente. Ognuno di noi ha avuto una sua personale evoluzione nella vita dovuta ad esperienze e relazioni quindi non sempre ci si riconosce in quello che invece sarebbe la nostra inclinazione naturale. La teoria prevede che ognuno di noi abbia sintonia con una direzione cardinale prevalente, che dovrebbe essere la preferita della persona, oltre ad avere sensazioni diverse nei confronti dei materiali, degli oggetti e delle loro forme (circolari, tonde, alte, snelle, piatte, punte). Nel caso in cui il cliente lo richiede, si organizza un incontro conoscitivo del futuro abitante/i della casa a seguito del quale si decide se tenere conto dell’ analisi degli elementi personali oppure no.Ringraziamo Michela per la sua disponibilità a rispondere alle nostre domande. Visitate mirasproject.net

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